Nella maggior parte dei casi non è possibile avere un unico contatore per più unità abitative e accorpare quindi le spese in un’unica bolletta.
L’ Arera ( cioè l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) ha infatti stabilito che provvedere all’allaccio di più unità di consumo in una unica è illegale, salvo però alcune eccezioni.
Dunque, assodato che la legge generalmente non consenta di dividere il contatore tra più proprietà, vediamo quali sono i casi in cui invece questo è legale.
I casi previsti dall’Arera, circa la possibilità di accorpare i consumi in un unico contatore luce e gas sono molto limitati, ma forse, se sei in cerca di una soluzione, uno di questi può essere proprio il tuo!
Vediamoli insieme quando è legale e quando non lo è.
Riprendendo la normativa vigente, è evidente che sia illegale avere un unico contatore per un immobile frazionato, nonostante questa casistica possa essere moderatamente diffusa.
Si pensa ad esempio nei casi di abitazioni molto grandi che vengono quindi frazionate in più unità nelle quali abitano persone diverse, o quando si consente al figlio di vivere nello stesso stabile ma in un’unità che è indipendente e risulta quindi come immobile frazionato.
Dunque, il caso di due famiglie o di più persone che vivono in un immobile frazionato non risulta essere un’eccezione perché ogni abitazione deve essere dotata del suo prelievo esclusivo, con i contatori della luce separati e con uno strumento di misurazione e contabilizzazione per ciascuna unità immobiliare.
È oggetto di sanzione la condizione di ‘’cliente nascosto’’, ovvero colui che si allaccia abusivamente a un contatore di un altro utente, violando l’obbligo di averne uno per sé con un punto di prelievo personale.
Si tratta di un’azione illegale, sia nei casi in cui l’utente finale non ne sia a conoscenza sia quando vige un accordo, chiaramente illecito, tra i due utenti di condividere lo stesso punto di prelievo pur non rientrando nelle casistiche consentite dalla normativa.
In questi casi si parla di furto di energia, che è un atto illecito e perseguibile penalmente.
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